Giorgio Cappiello
napoletano, classe ’74, dal 2012 vive a Caserta.
Pur essendo da sempre appassionato di fotografia, vi si avvicina, da autodidatta, solo nel 2010. Nei primi anni partecipa, con buoni risultati, a vari concorsi fotografici, ma poi abbandona l’idea del contest, decidendo di portare avanti un’unica sfida: quella con se stesso.
Nel 2016 fonda l’Associazione Culturale Bunker, di cui è Presidente, con l’intento di creare un luogo di aggregazione per appassionati di fotografia, ma aperto anche ad iniziative culturali di più ampio respiro: nei locali del Bunker si susseguono cene fotografiche, presentazioni di libri, incontri con associazioni culturali che operano in Africa, laboratori teatrali.
Nel 2017 prendono avvio i primi corsi base di fotografia, seguiti da corsi di fotogiornalismo, di fotoritocco e da laboratori sullo storytelling che coinvolgono, in poco più di un anno, quasi centocinquanta allievi e tredici tra i migliori docenti presenti nel panorama nazionale.
L’idea di fondo è che la fotografia non sia chiamata a servire un genere ben definito, ma i più disparati, e che, quindi, non debba mai essere considerata un punto d’arrivo, ma una ricerca continua. Per dirla con le parole di Giorgio: “Bisogna fotografare ogni giorno, bisogna tarare l’occhio”.
Per il suo fondatore, il Bunker è, dunque, un luogo all’interno del quale scoprire il mondo attraverso la fotografia e oltre la fotografia: è un’occasione di incontro, di condivisione, di passione, di amicizia.
“Siamo proprio una bella squadra”, dice. E glielo leggi negli occhi che è felice.